Quanta acqua serve?
L'ottimo sarebbe annaffiare solamente a terriccio semi asciutto.
Questo è sicuramente uno dei punti cruciali per una corretta coltivazione delle piante aromatiche, che essendo in gran parte piante mediterranee prediligono terreni ben drenati.
Solitamente il vero problema è resistere alla "irrefrenabile" tentazione di annaffiare, e come si dice, "è la dose che fa il veleno"! La quantità di acqua per irrigare i nostri vasi dipende da innumerevoli fattori, come l'esposizione solare, la dimensione del vaso e la tipologia di terriccio, senza dimenticare che ogni pianta aromatica necessita di un quantitativo di acqua differente. La risposta comunque è relativamente semplice: annaffiare a terriccio semi asciutto!
Il vero problema è proprio capire quando questo si verifica e comprendere quanta acqua contiene il nostro vaso diventa pertanto fondamentale.
Ovviamente, piante posizionate in zone ombrose avranno bisogno di pochissima acqua, anche nella stagione estiva.
Vediamo alcuni accorgimenti per capire quando il terriccio si è asciugato:
- Se il terriccio è molto compatto, pesante, o se è stato mischiato con della terra, tenderà ad asciugarsi molto più lentamente. Si dovrà pertanto annaffiare con più cautela per evitare che si formino dei ristagni a cui succede di non poter in alcun modo rimediare.
- Se il vaso è molto piccolo tenderà ad asciugarsi molto facilmente. In questi casi, come le fioriere appese ai balconi, le annaffiature devono essere frequenti (ma sempre dopo averne verificato la necessità). Se addirittura sono posizionati sotto al sole diretto alcune volte richiederanno più annaffiature nell’arco della stessa giornata. In questi casi sarebbe bene proteggere il vaso dai raggi solari diretti e magari mischiare il terriccio con della terra. La componente argillosa tratterrà più a lungo le nostre annaffiature.
- Se una pianta aromatica ha davvero urgente necessità di acqua lo trasmette in modo esplicito anche visivamente: basterà un semplice colpo d'occhio per accorgersi che le foglie cominciano ad avere un colore meno brillante, sempre più opaco e scuro. Cominceranno ad appassirsi prima le punte, e poi complessivamente tuta la parte verde. Una volta annaffiata, se non ha subito scottature irreversibili basterà qualche ora per vederla riprendersi e sicuramente il giorno seguente avrà qualche foglia bruciata: nulla di preoccupante.
Toccare con una mano la parte superficiale del terriccio può essere a volte fuorviante: si può infatti formare una crosta superficiale asciutta che può indurci a credere che tutto il terriccio sia nelle stesse condizioni, quando magari inserendo un dito per qualche centimetro di profondità potremmo scoprire una palude!
Se le piante sono coltivate in terra, infine, le annaffiature vanno ridotte ai soli mesi caldi e ai periodi di forte siccità.
Occorre annaffiare d’inverno?
Quasi mai!
Come ogni pianta, con l’arrivo della stagione fredda giunge anche il “letargo vegetativo”. La linfa torna all’apparato radicale e la pianta smette lentamente di vegetare, per cui in condizioni normali non necessita di annaffiature.
Ci sono casi particolari, invece, come zone particolarmente riparate o tendenti a surriscaldarsi (come balconi riparati, serre fredde, ecc) in cui le piante non smettono mai completamente di vegetare. E’ piuttosto facile accorgersi di questi casi: il vaso si alleggerisce, il terriccio si secca profondamente e si stacca dal vaso. Solo in questi rari casi occorre annaffiare leggermente, ma si parla comunque di un semplice controllo mensile.
In terra, ovviamente, in inverno le piante aromatiche non vanno assolutamente annaffiate.
Annaffio da sopra o da sotto?
Solo da sopra!
Le annaffiature vanno fatte preferibilmente bagnando il terriccio dalla parte superiore e rimuovendo l’acqua percolata nel sottovaso.
Questo è sicuramente il metodo più facile per evitare di far "inzuppare" completamente la zolletta. Se la pianta aromatica non dovesse aver bisogno di ulteriore acqua, avere il sottovaso colmo di liquidi la costringerebbe ad un continuo assorbimento, proprio come una spugna.
Il pericolo del ristagno!
Le piante necessitano di ossigeno anche a livello dell’apparato radicale, e questo è favorito dalla presenza di pomice, sassi, argilla espansa ecc, che favoriscono il drenaggio dei liquidi e pertanto l’ossigenazione delle radici.